-Slow up- è un promemoria, un colorato “post-it” di uno stile di vita. 

Uno spazio vuoto fatto non per essere riempito, ma per essere vissuto con i propri ritmi e il proprio tempo. Uno spazio, dove poter – rallentare per crescere.

Viviamo di momenti frenetici, di aspettative, vette da scalare e obiettivi da raggiungere. Un costante arrivare, realizzare… verbi all’infinito che simbolicamente sembrano essere anche la rotta di un percorso intrapreso. Un tempo in corsa, paragonato al loop dell’infinito.

Nella nostra frenesia noi dimentichiamo di “vivere” la semplicità delle cose: il sentire, lo sperimentare, il fare esperienze. Ascoltarsi e ascoltare l’altro. Fermarsi a guardare un tramonto, sorseggiare un bicchiere di vino, fare i biglietti per quel viaggio rimandato, ma farlo sentendo ogni istante di quell’attimo senza lasciarsi sopraffare dalla costante regia della nostra mente.

La crescita personale non si concretizza in una corsa senza sosta e nell’eterno perfezionismo, è invece caratterizzata da un (ri-)scoprire la propria unicità. 

Siamo parte di un collettivo, ma siamo anche parte di un IO.

Un motore senza benzina non parte, la mente-corpo senza energia, non va. Il nostro serbatoio può essere ricaricato con ciò che ci rende pieni di vita. Per farlo però, dobbiamo conoscerci, scoprirci, investire sulle nostre possibilità e i nostri limiti. Risorse che conosciamo o che potremmo costruire passo dopo passo. Ascoltare le nostre emozioni e le nostre sensazioni colme di un significato, ricordando che non c’è un tempo giusto, ma c’è il tempo giusto per noi. Parte di un vissuto e di una storia per quanto similare, unica nella propria specificità.

“Nel ritagliarsi il tempo per rallentare si prende lo spazio per vivere e nel far spazio per rallentare, si investe nel tempo per crescere”